Terra Terra
Il libro uscirà nella fine del 2025 con XYZ BOOKS - Editing di Chiara Capodici
Il libro uscirà nella fine del 2025 con XYZ BOOKS - Editing di Chiara Capodici
“Non posso credere che non ci sia davvero nulla di interessante da fotografare in questa città.”
Con questo pensiero ho iniziato a camminare per le strade di Chieti, con l’intento di osservare e documentare la quotidianità di una città colpita dalla crisi economica come mille altre del centro Italia. Solo esplorandola senza preconcetti, lentamente e con curiosità, avrei potuto comprendere davvero il luogo in cui sono cresciuto e ciò che ha influenzato il mio modo di vedere e vivere la società. Scoprendo strade mai percorse o ripassando su quelle familiari, attraverso lo strumento fotografico ho raccolto e categorizzato elementi visivi che definiscono non solo un luogo fisico, ma anche i punti di una mappa della mia memoria personale.
Durante questo anno di lavoro ho cercato una mia personale interpretazione della provincia abruzzese fatta di architetture popolari, orti e campagne tra le case, veicoli auto-costruiti e riparati, sculture urbane vernacolari, negozi fermi nel tempo, ma anche quelle novità che provano goffamente ad mescolarsi con quello già esistente.
Il risultato, filtrato dalle situazioni casuali avvenute durante queste passeggiate, prova a illustrare un luogo poco conosciuto e praticamente mai fotografato, che vuole ancora raccontarci qualcosa nonostante il suo profondo spopolamento demografico e culturale.
Con questo pensiero ho iniziato a camminare per le strade di Chieti, con l’intento di osservare e documentare la quotidianità di una città colpita dalla crisi economica come mille altre del centro Italia. Solo esplorandola senza preconcetti, lentamente e con curiosità, avrei potuto comprendere davvero il luogo in cui sono cresciuto e ciò che ha influenzato il mio modo di vedere e vivere la società. Scoprendo strade mai percorse o ripassando su quelle familiari, attraverso lo strumento fotografico ho raccolto e categorizzato elementi visivi che definiscono non solo un luogo fisico, ma anche i punti di una mappa della mia memoria personale.
Durante questo anno di lavoro ho cercato una mia personale interpretazione della provincia abruzzese fatta di architetture popolari, orti e campagne tra le case, veicoli auto-costruiti e riparati, sculture urbane vernacolari, negozi fermi nel tempo, ma anche quelle novità che provano goffamente ad mescolarsi con quello già esistente.
Il risultato, filtrato dalle situazioni casuali avvenute durante queste passeggiate, prova a illustrare un luogo poco conosciuto e praticamente mai fotografato, che vuole ancora raccontarci qualcosa nonostante il suo profondo spopolamento demografico e culturale.
